Gigi Cagni ha avuto il merito di cambiare in poco meno di due mesi il Vicenza dandogli un’identità e, a parte la trasferta di Castellamare di Stabia, finora si deve riconoscere che il tecnico bresciano ha sbagliato poco o nulla. L’allenatore del Vicenza di fatto ha compiuto un mezzo miracolo perché quello che aveva preso in carico era una squadra allo sbando per sua stessa ammissione. La svolta ha tante motivazioni, ma il miglioramento della condizione atletica è l’aspetto principale perché adesso il Vicenza ha gamba, resistenza e reattività nel breve. Tanti gli esempi possibili, ma quello di Gavazzi è senza dubbio il più eclatante. Da un giocatore lento, impacciato e pesante nelle movenze, adesso ci troviamo di fronte un atleta che è padrone della sua fascia di competenza, destra o sinistra che sia. E come lui tanti altri, anche se Gavazzi è senza dubbio il giocatore che ha cambiato in maniera più netta il suo rendimento. Tutto va meglio e, con 18 punti in 10 gare, la classifica è adesso meno preoccupante. L’obbligo per i biancorossi di Cagni è di stringere i denti e di chiudere bene l’anno continuando la striscia positiva contro l’Empoli al Menti e a Bari, due scontri diretti con formazioni che in classifica hanno gli stessi punti del Vicenza. La cosa fondamentale, ma in questo con mister Cagni dovremmo essere in buone mani, è che i biancorossi non pensino di essere diventati più bravi di quello che sono, cosa che di solito provoca un inconscio appagamento con conseguenze facilmente immaginabili. La serie B purtroppo a Vicenza la conosciamo bene, ed è noto che basta poco per rovinare quanto di buono si è riusciti a costruire in precedenza. Inoltre è probabile che la compagine di Cagni prima o poi paghi lo sforzo psicofisico fatto per uscire da una situazione che era al limite del drammatico. Ecco perché c’è da tenere alto il livello di guardia della squadra, stringere i denti e non mollare perché Empoli e Bari sono due appuntamenti da non sbagliare. Poi ci sarà la sosta Natalizia e il mercato prenderà il sopravvento fino alla fine di gennaio, come ogni anno. In casa Vicenza niente di nuovo, se non le solite indiscrezioni che indicano Gavazzi (Torino, Chievo e Lecce), Abbruscato (Sampdoria e Bologna) e Frison (Udinese, Juventus, Napoli e Cesena più una società spagnola e due tedesche) al centro di interessamenti più o meno concreti. L’indiscrezione che circola è che la società di via Schio debba rientrare di almeno un milione di euro e questo purtroppo non fa nemmeno più notizia. Il tifoso biancorosso si prepari quindi a veder partire almeno un pezzo da novanta oltre che a sperare che chi adesso è ai margini (Danti, Bianconi, Maiorino, Alemao, Maritato e Mbida) lasci Vicenza per andare a giocare altrove abbassando allo stesso tempo il monte ingaggi diminuendo così i costi di gestione. Monetizzare ancora a gennaio ed abbassare i costi sembra infatti l’unico modo per permettere alla società di via Schio di arrivare a garantire una serena chiusura del campionato. A meno che non si sblocchi qualcosa nell’ormai annosa vicenda della cessione delle quote di maggioranza della società biancorossa. In una recente apparizione televisiva il vice presidente Dario Cassigena ha detto che trattative in corso non ce ne sono. Le tante indiscrezioni a noi giunte in questi giorni indicano il contrario, ma Cassingena jr. ne sa sicuramente più di noi…
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