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Vicenza-Gubbio 3-1: le pagelle

Da 5 Novembre 2011 - 18:34Non Ci Sono Commenti4 min leggere

Martinelli 5,5 – La giustificazione di un primo tempo opaco all’inizio della ripresa: viene lasciato in panchina per noie muscolari e Cagni preferisce non rischiarlo. Nel 45′ minuti che lo vedono in campo non si fa sentire troppo sui compagni, nei primi 25′ di poco gioco sembra appisolarsi pure lui. Nel secondo tempo: Misuraca 6,5 – il palermitano è frizzante ed intraprendente. Impensabile l’idea di una rovesciata in quella posizione ma se non ci fosse stato Cottafava a parare sulla linea sarebbe stata sua la copertina della Serie B.

Bastrini 6 – Sempre al centro prima con Martinelli e poi con Augustyn, sembra essere lui a comandare i compagni. Svolge il suo compito senza infamia e senza lode con poche sbavature. Soffre qualche calo di concentrazione che però stavolta gli avversari non sfruttano.

Giani 5,5 – Per il Vicenza subire almeno un gol è una (triste) regolarità. Stavolta l’amnesia è anche del terzino classe ’86. Nell’azione del gol si contano 7 giocatori biancorossi e solo 3 del Gubbio che però fanno ciò che vogliono. Urge rimedio perchè se Abbruscato fa il suo anche la difesa deve stargli al passo. Il tiro non è il suo forte, nemmeno quello dalla sua mattonella preferita che finisce alle stelle.

Mustacchio 5,5 – Prima di oggi aveva visto il campo solo per 67′ e alla luce di questa prestazione se ne capiscono i motivi. Gioca da esterno ma non riesce quasi mai a saltare l’uomo. Nell’unica azione in cui passa Raggio Garibaldi spreca tutto con un passaggio da dimenticare. Dal 53′ Rossi 7 – Cagni azzecca il cambio e inserisce il piede delicato dell’Under 21. Mette in difficoltà il centrocampo del Gubbio non di sciabola ma di fioretto finchè regala un pallone al bacio per Abbruscato. Gioca sempre palla a terra e il passaggio filtrante per il bomber berico dimostra grande visione di gioco.

Botta 6 – Colpevole sul gol dei lupi in una delle poche occasioni in cui si fa saltare. Corre, combatte e riacciuffa qualche pallone: lavora nell’ombra senza brillare. Sembra quasi che soffra la mancanza di un compagno alla Paro che possa disegnare il gioco.

Soligo 6,5 – Da un classe ’79 non ci si aspetterebbe così tanta corsa e intensità. Con Botta rappresenta una bella muraglia in mezzo al campo: tanta legna raccolta ma poco costrutto, anche lui si trova meglio con Rossi in campo.

Gavazzi 7 – Il voto sarebbe ancora più alto se giocasse sempre esterno di centocampo. E’ tornato a correre e premere come un tempo. Buone proposizioni e spesso in fondo all’area avversaria tenendo basso il diretto avversario. Poi però quando esce Martinelli torna a fare il terzino e il suo rendimento inevitabilmente cala. In sala stampa diplomaticamente afferma che preferisce attaccare che coprire, come dargli torto.

Abbruscato 7,5 – 7 e mezzo in decimi, 100(e uno) e lode in centesimi. Certo segnare su rigore sembra sempre così facile però spiazzare in entrambe le occasioni Donnarumma non è da tutti. In realtà è sembrato estremamente facile anche quel pallonetto del terzo gol, forse perchè se uno è così forte non può che inventare un cucchiaio talmente morbido da far sedere il portiere avversario prima di esaurirsi in rete. Si fa perdonare con le dediche per i gol all’Avvocato Arena, a Dio e ai compagni per le due occasioni finali sprecate malamente. Dall’ ’88 Baclet s.v. – spettatore nella passerella del suo compagno, c’è solo da imparare.

Paolucci 6,5 – Corre, corre, corre. I compagni di squadra cercano il suo compagno di reparto e allora anche lui decide di mettersi al serivizio di Elvis il bomber. In continua crescita rispetto alle prime apparizioni stagionali ma in quanto attaccante ci si aspetterebbe qualche giocata in area e qualche tiro nello specchio in più.

Cagni 6,5 – E’ passato un mese da quando si è seduto sulla panchina biancorossa e ha raccolto 10 punti in 6 partite tenendo il Vicenza agganciato alla zona salvezza. Aveva promesso che avrebbe terminato gli esperimenti dopo 30 giorni e ci auguriamo sia così in modo da vedere Gavazzi nel ruolo a lui più congeniale. E con un Abbruscato così, siamo proprio sicuri che si possa lasciare in panchina seppur per preservarlo?

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net

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