In questi ultimi mesi ho letto da varie fonti sulla sorti del mio Vicenza. Ho ascoltato tutti. Ho appreso le opinioni di molti. Ho sentito le voci, forse meglio dire, i lamenti dello stadio. Ho spesso visto gente uscire dal Menti con la tristezza, ma forse meglio dire con la delusione e lo sbigottimento stampato in faccia.
Ho notato spesso lo stadio sempre più vuoto. I cori sempre più da “prassi” e gridati con un tono di voce minore rispetto ai tempi che furono…. Una curva a volte arrabbiata, a volte silenziosa. A volte imbufalita, per troppo amore verso quella maglia. Ho osservato, letto ed ascoltato i giornalisti vicentini. Perplessi, ma a volte corresponsabili di questa situazione. Dove qualsiasi cosa diceva la società andava sempre bene. Dove un tecnico all’ennesima sconfitta si presentava in sala stampa accolto da un applauso che, forse, non si sentiva da quella sera in cui abbiamo alzato la Coppa Italia nei confronti del condottiero Guidolin. Già il condottiero…ho sempre pensato che in tutti questi anni sia sempre mancato un condottiero. Un uomo vero, leale, sincero. Una guida. Dal Presidente, all’allenatore, al capitano, ai giocatori che formano la squadra, alle varie figure di dirigenti oggi presenti nell’organigramma societario.. Tutte figure, queste, di una pochezza mai vista. Poca personalità, poca competenza, scarsissima capacità di interloquire con un ambiente che non aspetta altro che qualche piccola soddisfazione. Non basta vincere un derby, signori miei, per credere di aver fatto felice la propria gente. Sono troppi anni che questa gente vive male la situazione sportiva ed economica della società Vicenza Calcio.
Per quanto tempo ancora verrà tirata la corda? Per quanto tempo ancora ci dobbiamo sempre sentire gli ultimi della classe? Per quanto tempo ancora dovremo subire sconfitte ed umiliazioni in ogni angolo del Paese? Per quanto tempo ancora ci dobbiamo meritare una società che poco ci ha capito? E che poco ha voluto capire? Per quanto tempo ancora le nuove generazioni dovranno aspettare per vedere e vivere con ambizione, e amore questi colori? Per quanto tempo ancora il mio Presidente si chiuderà nel suo palazzo, sicuro del fatto suo, con la sua corte pronta ad assecondarlo? Per quanto tempo ancora entrerò allo stadio con dentro l’angoscia….?
Sarà tanto il tempo o sarà poco, ma tutti noi, tifosi straordinati, staremo li adaspettare il bel tempo. Perché arriverà! Staremo lì ad aspettare che qualcosa accada. Perché dovrà accadere! Staremo lì ad aspettare un vento nuovo, poiché ne sono sicuro, il vento girerà…. Staremo lì ad attendere un nuovo corso, perché il nuovo corso ci sarà…
Quando tutto questo accadrà allora tutti noi dovremo dirci bravi, perché in tutti questi anni abbiamo sofferto, pianto, messo da parte le ambizioni, accettate le più alte e dolorose sconfitte. Solo quel giorno ci darà la forza di rimetterci in cammino verso altri traguardi. Verso la nostra Storia. Che è una storia invidiata, ammirata, amata. Ma che ora è perennemente sporcata. Solo quel giorno ci darà il senso di libertà.
Io, e con me tanti altri, quel giorno alzerò la testa, fiero della mia sofferenza. Orgoglioso del mio aver tenuto duro. Contento di averci sempre creduto.
Forza vecchio cuore biancorosso!!
Davide, Vicenza