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Editoriali

I prossimi tre turni saranno fondamentali per il futuro del Vicenza

Da 24 Ottobre 2011 - 10:40Non Ci Sono Commenti4 min leggere

Mister Cagni la analizzerà con i suoi, noi lo facciamo su questo sito per capire meglio quello che allo stadio, nella velocità dell’azione, magari non si è visto nel modo più corretto.
Il primo errore lo commettono Gavazzi e Botta che tocchettano tra di loro perdendo un pallone che al 90’ non si può regalare agli avversari in quel modo. 
Il Padova innesca un contropiede molto veloce e qui il secondo errore tattico lo commette Fausto Rossi che si era lanciato in avanti (a fare cosa?) e non copre la zona centrale. A rincorrere Lazarevic ci prova Soligo che forse potrebbe anche commettere un fallo tattico, a l’errore decisivo lo commette poi Daniele Martinelli che decide di uscire dalla linea difensiva e salire per motivazioni che ancora adesso non comprendiamo, visto che mister Cagni di applicare la tattica del fuorigioco non ne vuole nemmeno sentire parlare. “Forse ho sbagliato ad alzarmi così presto“ – ha dichiarato a fine gara con la consueta onestà il difensore del Vicenza, che probabilmente sa che se avesse mantenuto la posizione e avesse temporeggiato, il derby sarebbe finito 1 a 1. La scelta di Martinelli di fatto apre una prateria a Cacia e Cutolo che, soli davanti a Frison, hanno anche il tempo di fare “testa o croce” per decidere chi si dovrà incaricare di battere l’incolpevole portiere biancorosso, che sfiora il miracolo toccando il pallone calciato da Cacia. 
Qualcuno potrebbe anche obiettare che, pur nella gravità degli errori commessi, sono cose che fanno parte del gioco del calcio. Invece, siccome il Vicenza è recidivo nel tentare il suicidio all’ultimo secondo, a nostro avviso il problema va risolto e subito. E’ accaduto contro il Torino, quando su un pallone aereo saltano tre biancorossi e Bianchi, libero da marcature, va sul rimbalzo ad infilare il gol vittoria. E’ successo a Grosseto, anche se in questo caso il rigore fischiato dal direttore di gara era semplicemente inesistente. Ma la cosa si è ripetuta all’ultimo secondo anche contro il Verona, in quel mischione finale nel quale si è rischiato di buttare alle ortiche la vittoria, l’unica finora conquistata. Le cause di queste amnesie finali possono essere molteplici, a partire da una deficienza difensiva che è confermata dai numeri di una squadra che ha sempre subito almeno un gol a partita, dall’attenzione e dalla concentrazione che a volte viene meno, fino alla paura di non riuscire a portare a casa un risultato positivo. Qui spetta a mister Cagni trovare i rimedi, un allenatore che ha trovato un Vicenza allo sbando, ultimo in classifica, senza un gioco, senza un’identità e soprattutto che non stava in piedi. 
Cagni ha portato un po’ di convinzione, ha trovato un modulo e ha dato fiducia a una squadra titolare, ottenendo quattro punti in tre gare non certo semplici. 
Al mister, al quale va il nostro incoraggiamento, chiediamo una cosa. Non ci dica più che il risultato adesso non gli interessa, né che con questa squadra ci divertiremo. 
Senza dubbio lei avrà le sue ragioni, mister, ma lei sa benissimo che nelle prossime tre partite (Albinoleffe e Gubbio al Menti, in mezzo la Juve Stabia fuori) il Vicenza si gioca moltissimo del suo futuro. Il risultato qui non sarà importante, sarà l’unica cosa che conta. 
Perché fallire le prossime tre gare vorrebbe dire che la già difficilissima situazione del Vicenza si aggraverebbe ancora di più, con le conseguenze che tutti possono facilmente immaginare. La squadra mostra miglioramenti soprattutto fisici, mantiene limiti tecnici evidenti con lacune soprattutto in difesa, ma adesso è il momento di fare punti, come ha poca importanza. Sul suo “con questa squadra ci divertiremo“ ci auguriamo che lei abbia ragione. Apprezziamo il suo coraggio, ma ad una tifoseria a cui sono state fatte promesse di ogni genere mai mantenute (la serie A in tre anni, i play off per poi salvarsi all’ultima giornata a Salerno, tra le tante) l’obiettivo forse era più opportuno prima centrarlo, piuttosto che dichiararlo. Ma sia ben chiaro che siamo con lei, signor Cagni. Forza mister, ci salvi dall’incubo della lega Pro e dal disastro, leggi fallimento, che con ogni probabilità ne conseguirebbe.

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net

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