In attesa di pensare alla prossima stagione, c’è da concludere l’attuale in maniera decorosa, considerato che nelle ultime otto partite il Vicenza ha rovinato quanto di buono aveva saputo fare prima. Fino alla vittoriosa sfida contro il Novara i biancorossi avevano saputo lottare contro i propri limiti, riuscendo con determinazione e volontà a centrare risultati anche oltre il potenziale dell’organico. Una rosa senza veri esterni di ruolo nel 3-5-2, senza un’alternativa ad Abbruscato, unico vero bomber del Vicenza, e senza una panchina di valore in grado di dare fiato e alternative ai titolari. A complicare le cose si è aggiunta una inspiegabile, e per certi versi folle, cessione del miglior giovane portiere della serie B, che a Frosinone è diventato un vero e proprio idolo della tifoseria ciociara. Lo staff tecnico ha scelto tra i pali Russo, che ha inanellato una serie di errori tanto gravi quanto ripetuti, risultando uno dei punti deboli della rosa biancorossa. In questo contesto non si può prescindere dal segnalare le responsabilità di una società che nel suo cammino a Vicenza ha saputo finora centrare solo salvezze negli ultimi minuti di campionato. La mancanza di un vero progetto, e soprattutto la non disponibilità di un budget adeguato per poter costruire un “grande Vicenza” come cantano i tifosi in curva sud, ha creato uno stato di delusione e di apatia tra la tifoseria che mai come in questo momento si sta pian piano allontanando dallo stadio Menti. Cedere i migliori, fare cassa e ricostruire la squadra è la politica di questi ultimi anni, con la quale purtroppo è utopia poter costruire una squadra ambiziosa. Per questo il futuro biancorosso non può che essere ancora una volta buio, visto che le trattative intavolate per avere in via Schio una nuova proprietà sono naufragate tutte senza appello e al momento nulla fa pensare che le cose possano cambiare.
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