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Frosinone-Vicenza: le pagelle

Da 7 Maggio 2011 - 15:20Non Ci Sono Commenti2 min leggere

Martinelli 5: come sopra, con l’aggravante che la sua esperienza e la fascia di capitano gli assegnano maggiori responsabilità. La squadra avrebbe bisogno di una strigliata per provare una reazione di orgoglio, ma il leader in campo non si vede. Spento.

Bastrini 4,5: piazzarlo sulla fascia avrebbe dovuto garantire al Vicenza una migliore copertura dagli attacchi esterni. Copertura che francamente non s’è proprio vista. E il supporto in avanti va anche peggio. Velleitario.

Di Matteo 6: l’unico a salvarsi nell’Armata Brancaleone che scende in campo. Lungo il settore di sua competenza cerca di creare qualche grattacapo ai nostri avversari e sovente ci riesce. Generoso.

Morosini 5: sarebbe da sufficienza per l’impegno in campo, ma le idee sono poche e confuse e anche il Moro finisce nel calderone infernale. Frustrato.

Braiati 4,5: richiamato dalle nebbie della tribuna, il centrocampista paga dazio allo poca dimestichezza con la maglia da titolare. Vagola per il campo senza fosforo e senza nemmeno la consueta tigna. Arruffone.

Soligo 4,5: si vede poco e quando si vede non lascia tracce interessanti. Che non sia un’ala è noto, ma oggi non si capisce bene che pesce sia… Confuso.

Tulli 5: ultimamente le sue giocate avevano dato un po’ di vivacità all’attacco berico. A Frosinone fa lo spettatore non pagante e l’artiglieria del Vicenza produce mezzo tiro in porta in 90 minuti. Fumoso.

Abbruscato 4,5: è vero che davanti di palloni ne arrivano pochissimi, ma lui è un leader e ci si sarebbe aspettato che facesse valere coi compagni il peso del suo Palmares. Invece si adatta mestamente al nulla che gli sta attorno. Colpevole.

Cellini 4,5: un tempo intero per mettersi in mostra e invece è anonimato totale. Delusione…

Botta 5: quando entra la frittata è fatta e lui si limita a servire ai tavoli. Spompato.

Mustacchio 5: assolutamente non pervenuto. Fantasma..

Maran 4:: una squadra senza capo né coda e soprattutto senza cuore. Pare non riuscire più a trovare il bandolo della matassa e a trasmettere ai giocatori entusiasmo e tranquillità. Discutibili anche alcune scelte tattiche. Allo sbando.

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net

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