Eppure il settimo posto in classifica (un punto dietro, giova ricordarlo, a una realtà dotata del peso economico e “politico” del Torino), la permanenza in B praticamente in tasca e la prospettiva della corsa ad una piazza playoff non sembrano sufficienti a creare serenità ed entusiasmo attorno alla squadra. Quasi ad ogni partita casalinga la tribuna del Menti è un ribollire di mugugni. Le invettive nei confronti di Maran non sono infrequenti, né isolate. E la non remota contestazione della curva verso il tecnico trentino, a Bergamo, sul 2-0 per l’Albinoleffe, prova che il malcontento non regna soltanto in tribuna. La sconfitta di Siena ha nuovamente risvegliato i nostrani palati fini del calcio, i (comprensibilmente) frustrati del decennio in serie B, quelli per cui la salvezza non si può nemmeno considerare un obiettivo. Così sul sito del tifo biancorosso per eccellenza, www.magicolane.com, è tutto un fiorire di “vergogna”, “prestazione indecente”, “squadra che non lotta” e via andare. Le opinioni, nel calcio come in altri ambiti, sono tutte rispettabili. Per questo non è fatto divieto di pensare che il Vicenza stia disputando un campionato mediocre, al di sotto delle aspettative. Ma alla vigilia di due scontri (a questo punto diretti) fondamentali contro Modena e Padova, e alla luce dell’obiettivo per il quale la squadra (ma anche la tifoseria) è in corsa, alcune domande, come da marzulliano detto, sorgono spontanee: il mugugno ad oltranza ha senso? Il tifoso biancorosso vuole continuare, novello Tafazzi, a farsi male da solo? O non vale piuttosto la pena di dare un almeno temporaneo, pieno sostegno ad un gruppo che, pur con limiti evidenti, sta dimostrando di essere unito, oltre che dotato di spirito di sacrificio e personalità? La risposta è della massima serie…tà!
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